L'Istituto Atanor

  • L’Istituto di Specializzazione in Psicoterapia ad indirizzo analitico Atanor nasce nei primi anni del duemila ad opera dei docenti universitari e psicoterapeuti Venicio Perilli e Pietropaolo Notarfranchi.
Gli anni precedenti alla nascita della Scuola Atanor, già vedevano L’Aquila porsi come centro di una forte attività di ricerca sulla psicologia analitica e i suoi sviluppi. Le ricerche confluirono nella nascita, sul territorio, del primo Corso di Laurea in Scienze Psicologiche applicate dell’Università degli studi dell’Aquila, ideato dal Prof. Claudio Pacitti in stretta collaborazione con il Prof. Venicio Perilli. All’interno delle aule universitarie dell’Ateneo aquilano il Prof. Perilli ha condotto per oltre quindici anni una fertile attività di ricerca teorico pratica sull’utilizzo dello psicodramma junghiano con laboratori settimanali di pratica clinica e riflessione teorica. Attraverso il suo lavoro la psicologia archetipica è divenuta il terreno teorico per l’esercizio dello psicodramma, visto non solo come strumento psicoterapeutico, ma anche come osservatorio privilegiato dell’attività immaginale. In questo contesto si è portata avanti quell’eredità culturale che da oltre un trentennio si andava strutturando sul territorio abruzzese ad opera di studiosi e psicoterapeuti che si erano formati con i primi allievi di colui che portò in Italia la Psicologia di Carl Gustav Jung, Ernst Bernhard. L’Istituto Atanor si inserisce in tale scenario, collocandosi come Scuola d’avanguardia della psicologia analitica archetipica. L’opera di James Hillman costituisce uno dei rami più fecondi della riflessione psicologica post-junghiana. I fondatori dell’Istituto Atanor abbracciano questa corrente culturale ritenendola matura per formare una nuova generazione di psicoterapeuti. La psicoterapia moderna si confronta sempre di più con realtà che la spingono ad uscire fuori dai suoi consueti canoni, come lo stesso Hillman cominciò a mettere in evidenza con opere come: “Il mito dell’analisi” o “Re-visione della psicologia”. Come anche Jung aveva presagito, la psicologia deve avere un ampio respiro culturale per poter sentire ed interagire con lo spirito dei tempi. Da ciò la necessità di un corpo di studi solidamente radicato nella psicologia analitica, che possa fare da contenitore e crogiuolo di un sapere aperto alla reale conoscenza di sé oltre che alla semplice cura della malattia: Atanor, contenitore, vaso, recipiente e forno alchemico, forno nel quale avvenivano le trasformazioni. L’approccio analitico-archetipico è finalizzato all’integrazione di ciascun immaginario psichico ed alla restituzione del mito della propria esistenza al singolo individuo. All’interno di questo proposito l’Istituto si pone i seguenti obiettivi:
    • formare psicoterapeuti che abbiano una ricca preparazione teorica e una solida base pratica, a partire dalla psicologia analitica di Jung e degli autori ad esso successivi, con particolare attenzione alla psicologia archetipica di Hillman;
    • produrre e diffondere un’attività di ricerca in dialogo continuo e aperto con i maggiori temi condivisi dalla comunità psicoanalitica;
    • sostenere e promuovere il senso critico ed etico nei confronti dell’esercizio della psicoterapia.
L’esperienza trentennale, clinica e accademica, dei fondatori si unisce ad un corpo docente che annovera al suo interno nomi di esponenti, nell’ambito della psicologia analitica, di fame nazionale, tra cui Claudio Widmann, Giorgio Antonelli, Luciano Fargnoli, Roberto Filippini, Angelo Malinconico, Piero di Prinzio. Il dibattito culturale psicologico si è sempre mantenuto attivo, con la partecipazione alle riviste Impronte e Cielo e Pietra, importante terreno di scambio della psicologia abruzzese. Attualmente la scuola ha nei Quaderni di Psicologia Archetipica il principale organo di diffusione della sua attività di ricerca nell’ambito della psicologia dinamica e analitica. Numerose sono le pubblicazioni dei docenti della scuola che negli anni si sono aggiunte alle storiche Edizioni Samizdat.